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Festival dell'Economia 2008: «Democrazia e Mercato»
 
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Marcegaglia: «Politica e imprese si impegnino subito sulle riforme»

dall'inviato Piero Fornara

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30 maggio 2008
Emma Marcegaglia (LaPresse)

TRENTO – "Protezionismo e mercato" è stato il tema del Forum di mezzogiorno nella seconda giornata del Festival dell'Economia a Trento, venerdì 30 maggio. Nella Sala Depero (intitolata al pittore futurista Fortunato Depero, che ne ha decorato le pareti), dove si riunisce il Consiglio provinciale, l'ospite di riguardo è la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, che ha esordito spiegando di partecipare per la prima volta al Festival e di essere rimasta piacevolmente sorpresa dalla folta presenza di pubblico ai dibattiti. Sollecitata dal moderatore Bruno Luverà, la neoeletta leader degli industriali ha dato subito il suo parere sulla vicenda Alitalia: «Negli anni scorsi la nostra compagnia di bandiera – ha dichiarato Emma Marcegaglia – è stata scarnificata, facendo tutto il peggio che si potesse fare. In passato «Alitalia è stata uno simbolo del made in Italy del mondo». Ora, «sarebbe un peccato vedere che un Paese che vive di export e turismo non abbia una compagnia di bandiera, ma se la compagnia è questa allora ben vengano Air France o Lufthansa...». Adesso, più che dibattiti sul prestito ponte, «il vero tema – ha proseguito la leader di Confindustria – è che dobbiamo trovare una situazione di mercato, un partner internazionale serio che prenda in mano la situazione, poi, se al fianco di questo partner, ci sarà una cordata di imprenditori italiani ben venga». L'aspetto prioritario rimane «prima una ristrutturazione e quindi il rilancio» di Alitalia. Chi riuscirà a farlo? «Ci sono delle resistenze sindacali complessive molto forti, ma se non si ristruttura fortemente, non ci sarà altro che il commissariamento. Sarebbe un peccato per un Paese che vive di esportazioni e turismo».

La neo presidente di Confindustria ha registrato con favore il mutato clima fra maggioranza e opposizione fra cui «sembra svanito lo spirito di odio» e esorta sia la politica che le imprese a impegnarsi in fretta per il varo delle riforme: «l'importante è partire» ha detto, esortando il Governo che ha «richieste forti da tutti i cittadini a fare le scelte impopolari che servono». La Marcegaglia si è augurata che nasca «uno spirito costituente con la maggioranza e l'opposizione che collaborano insieme». La politica deve fare molto, ma anche le imprese e Confindustria hanno una forte responsabilità. L'importante è partire». Non serve la bacchetta magica, non si deve fare tutto subito, «ma l'importante è partire". Parlando durante un incontro che si è svolto nell'ambito del Festival dell'Economia, Emma Marcegaglia ha continuato: «è il momento di fare le grandi riforme istituzionali. Chi è stato votato, il governo, deve fare le riforme, anche impopolari, che oggi servono».

Per la presidente di Confindustria «ci vuole più Stato in alcune aree, uno Stato che dia la certezza del diritto, ma meno Stato in altri ambiti, dove c'è un eccesso di burocrazia e dove in alcuni casi non serve», ha spiegato. Come priorità ulteriore, Marcegaglia ha indicato il miglioramento della spesa pubblica e la realizzazione delle infrastrutture, necessarie per un Paese esportatore come l'Italia. È l'istruzione l'aspetto prioritario che Confindustria chiede al Governo per modernizzare il Paese e renderlo più competitivo. Tra le priorità «al primo posto metterei la scuola, l'università e la ricerca. Il vero modo per aiutare le persone – ha sottolineato la presidente di Confindustria – è renderle più istruite, qualificate e con più capacità di comprendere il cambiamento del mondo».
Per Marcegaglia, il mondo dell'istruzione italiano ha compiuto in passato degli errori non promuovendo la meritocrazia, sposando un egualitarismo al ribasso e premiando la classe docente solo in base all'anzianità. Stesse logiche anche nella ricerca: «Investiamo poco, sia nel privato che nel pubblico, settore dove le risorse si disperdono in mille rivoli». La seconda delle quattro priorità elencate dalla presidente di Confindustria, «è il tema della spesa pubblica: abbiamo bisogno di più Stato, di certezza del diritto e, allo stesso tempo, di meno Stato in altri comparti: c'è troppa burocrazia, troppo peso statale in alcuni servizi pubblici». Terza priorità sono le infrastrutture: per Marcegaglia, «abbiamo bisogno di investire, abbiamo bisogno di essere collegati al resto del mondo, in passato abbiamo investito poco e male». Infine ci sono le tasse anche perché, ha sottolineato, «in Europa ci sono dei Paesi con una maggiore pressione fiscale dell'Italia, ma che riescono ad affrontare bene la globalizzazione, aiutare i cittadini nei loro bisogni e avere un buon ruolo nel mercato globale», grazie alla migliore utilizzazione delle risorse.

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